Porta Futuro Bari

Manifattura dei Tabacchi

La Manifattura dei Tabacchi di Bari, sorta tra gli anni ’20 e ’30 in ragione di un grande progetto industriale e urbanistico che avrebbe favorito il decentramento di Bari ad Ovest del Murattiano, è stata sino agli anni ’80 in grado di condizionare lo sviluppo di un territorio e di un intero blocco sociale.

Attorno alla Manifattura dei Tabacchi sorgevano di lì a poco i blocchi delle case popolari per gli alluvionati, i borghi operai, i primi isolati di case d’affitto per studenti, l’opificio ospitava al suo interno il primo ‘asilo aziendale’ della città, dal suo sindacato di tabacchine proveniva la prima consigliera comunale donna del dopoguerra (Luigia De Marinis) e il Corriere delle Puglie esprimeva con chiarezza già nel 1903 la finalità dell’opera, definendola: “il cuore sociale e produttivo di una Comunità a farsi”. 

La Manifattura dei Tabacchi, oggetto nei decenni di progetti e ipotesi di riconversione, segnata da un recupero solo parziale è stata in questi anni l’icona delle aspettative di uno dei Quartieri più popolosi e popolari di Bari: il Libertà.  

La rappresentazione architettonica di una potenzialità ancora inespressa di un'area semiperiferica che custodisce una straordinaria opportunità per Bari, vista la sua funzione di cerniera tra il Quartiere Murat e la zona Fieristica, la sua composizione sociale giovanile e universitaria, la sua ricchezza multiculturale.

A distanza di ormai un secolo da quel progetto così lungimirante e da due decenni di parziale utilizzo, la Manifattura dei Tabacchi torna ad acquisire centralità, ripartendo dal Progetto di riqualificazione avviato da PORTA FUTURO e da un programma più ampio di rigenerazione promosso dall'Università che prevede il recupero dell'intero complesso.

Un'opportunità straordinaria per un Quartiere che per la sua densità insediativa manca di spazi pubblici significativi e necessita di icone positive di ricomposizione sociale su cui fondare una nuova identità e ricostruire una motivazione.